Quel titolo faceva impressione, l’altra mattina, sulla prima pagina del Messaggero – bonario giornale della capitale, di solito restìo a cavalcate selvagge in groppa all’antipolitica, giudiziosamente casiniano, tendenzialmente portato a ravanare sul cespuglioso argine dei moderati, del vorrei ma non posso, dei centristi possibilmente belli ma anche di quelli brutti. Ecco, da settimane sfogliare i giornali, vedere la televisione, mettersi in navigazione su Internet è un periglio, una cosa da stomaci forti, un esercizio di temperanza da sfiancare pure un monaco zen.
Stefano Di Michele